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402 la vita italiana nel settecento

la teoria dell’ottica non si è avvicinata di un passo alla spiegazione dei fenomeni luminosi; non ha che messo a disposizione delle scienze nuovi e potenti mezzi di ricerca.

Trovare la causa del perchè un bastone tenuto obliquo nell’acqua sembri spezzato, lo spato islandico faccia vedere doppi gli oggetti, o le piume del collo d’un piccione compariscano iridescenti: ecco un problema assai più interessante per la teoria dell’ottica di tutti i microscopi e cannocchiali.

E per fortuna, l’onore d’averlo risolto spetta ad un nostro italiano che per primo gettò le basi della teoria delle ondulazioni luminose.

Francesco Maria Grimaldi, nacque nel 1618, morì nel 1663 in Bologna sua patria. Apparteneva all’ordine dei Gesuiti, e l’importantissima sua opera “Phisico-Mathesis de lumine, coloribus et iride aliisque adnexis, libri duo„ non comparve in Bologna che due anni dopo la di lui morte. Contenendo essa nuove teorie avrà forse dubitato dell’accoglienza che avrebbe potuto trovare presso i suoi superiori, e temuto non avesse a suscitargli contro delle persecuzioni. Contemporaneo del Cavalieri, entrambi coltivarono di preferenza l’ottica, il primo, trattandola dal lato matematico, Grimaldi da quello sperimentale.

Facciamo entrare in una stanza oscura, attra-