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398 la vita italiana nel settecento

Galileo e a tant’altri suscitando una gara per trovare nuove materie fosforescenti. In tal modo se ne avvantaggiò la chimica colla conoscenza di altri corpi, quali il fosforo di Baudoin, il fosforo di Homberg, il vero fosforo ottenuto nel 1669 da Brand, il fosforo di Canton....


E già che siamo a ragionare di ricerche che sì strettamente si collegano colla chimica, mi sia concesso, ad onore di un nome caro a noi tutti e alla scienza, degno pronipote di illustri antenati segnalatisi nello studio della natura, di rammentare le esperienze, eseguite verso il 1694, da Targioni ed Averani sulla combustione del diamante. Fra i molti, un bel diamante di 8 grani, esposto ai raggi del sole concentrati colla grossa lente da Benedetto Bregans donata nel 1690 al Gran Duca Cosimo, e tutt’ora esistente nella Tribuna del Galileo, dopo 28 1/2 minuti completamente bruciò, mostrandosi così, nulla più nulla meno di un pezzetto di puro carbone, ma cristallizzato. Anche Francesco di Lorena Granduca di Toscana all’estinzione della casa Medici, e che fu poi Francesco I di Alemagna, fece trattar col fuoco per oltre a 6000 fiorini di diamanti, nella speranza di fonderne diversi piccoli in uno grosso, e trovar modo così di rifornire l’esausta sua cassa. Ma i diamanti andarono in fumo, o per