Pagina:Eccher - La fisica sperimentale dopo Galilei, 1896.djvu/24


Eccher, La fisica sperimentale dopo Galileo 385

generalmente nota sotto il nome di anello di S’ Gravesande, che dall’Accademia invece dovrebbe prendere il nome. Anzi, usando coni di diverse materie, che portati alla stessa temperatura, entravano più o meno in un anello misurato, determinarono il coefficiente di dilatazione dei corpi.

Nè riuscendo a comprimere l’acqua nelle sfere metalliche assoggettate alla pressione del torchio, conclusero per l’incomprensibilità, come generalmente si crede; sibbene che a loro non era riuscito di comprimere l’acqua, che preferiva trasudare dalle pareti del recipiente; mettendo così in evidenza la porosità dei metalli. Anche l’errore della leggerezza positiva confutarono; facendo vedere che un pezzo di sughero, immerso nell’acqua, non sale quando gli si tolga la pressione del liquido dal disotto; mentre avrebbe pur dovuto salire se si fosso trattato di una leggerezza positiva.

Nei “Saggi„ sono riportate anche le esperienze sulla velocità di propagazione del suono eseguite ancora nel 1656 da Viviani e Borelli. Non così felicemente riuscirono gli Accademici nel tentativo di misurare la velocità di propagazione della luce, la quale si mostrò poi così enorme da raggiungere 300,000 chilometri al 1". Ma è degno di nota che l’abbian tentato.