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90 | ecce homo |
migliori mani, che un libro, la Bibbia, possa dare un’assicurazione definitiva sulla guida divina e sulla sua sapienza nel reggere i destini dell’umanità, tradotto nel linguaggio della realtà significa la volontà di non lasciar venire a galla la verità che dimostrerebbe proprio il contrario; cioè, che l’umanità finora è stata nelle peggiori mani, ch’essa finora è stata governata da gente venuta chi sa da dove, da astuti avidi di vendetta, dai cosidetti «santi», calunniatori del mondo e violatori dell’umanità. Ciò che dimostra decisamente che il prete — compresi i preti dissimulati, i filosofi — è diventato Signore non in una determinata comunità religiosa ma in generale, e che la morale decadente, la volontà della fine, fu considerata come la morale per eccellenza, è il valore assoluto che si dà dappertutto all’atto non egoistico e l’ostilità con cui si considera l’atto egoistico. Chi dissente da me su questo punto, lo considero come infetto. Ma tutto il mondo dissente da me.....
Per il fisiologo, un tale contrasto di valori non lascia luogo a dubbi. Se in un organismo un organo cessa, anche in misura minima, di badare con perfetta sicurezza alla conservazione di sè stesso, al ricupero delle forze, al suo «egoismo», subentra una degenerazione del tutto insieme. Il fisiologo esige l’amputazione della parte malata ed è ben lontano dal sentirne pietà. Ma il prete vuole proprio la degenerazione dell’insieme, dell’Umanità: perciò conserva la parte malata, e a questo prezzo la domina..... Che significato hanno quei concetti bugiardi, quei concetti ausiliari della morale, come «anima», «spirito», «libero arbitrio», «dio», se non quello di rovinare fisiologicamente l’umanità? Se si toglie serietà alla conservazione di sè stessi, all’aumento di forza corporale, cioè vitale, se della clorosi si fa un Ideale, del disprezzo del corpo «la salute dell’anima», che cosa si fa se non preparare una ricetta per la decadenza? La perdita dell’equilibrio, l’opposizione agli istinti naturali, in una parola la «trascuranza di sè stessi», questo finora s’è chiamato Morale..... Con «Aurora» incominciai la lotta contro la morale della rinuncia a sè stessi.