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perchè scrivo così buoni libri | 87 |
fessore tedesco — riconoscibili sempre dal fatto che, basandosi su quel passo, credono di dover giudicare tutto il libro come un’alta espressione di realismo..... In verità esso contraddiceva a cinque o sei affermazioni del mio amico: su questo punto si rilegga la prefazione alla «Genealogia della morale».
Ecco il passo di cui parlavo: «Qual è, dunque il risultato principale cui è arrivato uno dei più audaci e freddi pensatori, l’autore del libro «Sull’origine delle sensazioni morali» (si legga: Nietzsche, il primo immoralista) in grazia della sua analisi incisiva, penetrante, delle azioni umane? L’uomo morale non sta più vicino al mondo intelligibile, che l’uomo fisico; poichè non c’è un mondo intelligibile». Quest’affermazione, divenuta dura e tagliente sotto i colpi di martello della conoscenza storica (si legga: Inversione dei valori) potrà forse una volta, nell’avvenire — 1890! — diventare l’ascia con cui si attaccherà alla radice il «bisogno metafisico» dell’umanità, se per il bene o per il male di essa, nessuno potrebbe dire. Ma, ad ogni modo, essa è una affermazione tale da produrre gravissime conseguenze, feconda insieme e tremenda, e dotata di quella doppia vista per le cose del mondo, ch’è propria di tutte le grandi scienze....