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carceri e, insieme, il suo ultimo rifugio sicuro. Con una fiaccola, che non dà però una luce sfiaccolata, s’illumina d’una luce abbagliante questo mondo sotterraneo dell’ideale. È la guerra, ma una guerra senza polvere e senza fumo, senza pose guerresche, senza enfasi e contorsioni: tutto ciò sarebbe ancora «idealismo». Un errore dopo l’altro vien messo tranquillamente sul ghiaccio; l’Ideale non viene confutato, gela..... Qui, per esempio, gela «il genio»; svoltato l’angolo, gela «il santo»; sotto un grosso ghiacciuolo gela «l’eroe»; infine gela «la fede», la cosidetta «convinzione»; e anche la «pietà» si raffredda considerevolmente; quasi da per tutto gela la «cosa in sè».

2.


L’origine di questo libro risale alle prime rappresentazioni solenni di Bayreuth; il sentimento ch’ero profondamente estraneo a quanto mi circondava, nè una delle premesse. Chi ha un’idea delle visioni che già allora m’erano balenate innanzi può indovinare che cosa abbia provato nello svegliarmi una mattina a Bayreuth. Proprio, mi pareva di sognare..... Ma dov’ero, dunque? Non riconoscevo più nulla; appena potevo riconoscere Wagner. Rovistavo invano nelle mie memorie. Tribschen, una lontana isola dei felici: neppur l’ombra d’una rassomiglianza. I giorni incomparabili in cui fu posta la prima pietra, il piccolo gruppo d’iniziati che la festeggiò e che non avevano bisogno di dita fini per trattare le cose delicate: neppur l’ombra d’una rassomiglianza. Che cos’era accaduto? S’era tradotto Wagner in tedesco! Il wagneriano era diventato padrone di Wagner!

L’arte tedesca! il Maestro tedesco! la birra tedesca!...... Noi altri che sappiamo fin troppo bene a quali artisti raffinati, a quale cosmopolitismo del gusto si rivolga l’arte di Wagner, eravamo fuori di noi al ritrovare Wagner ornato di «virtù» tedesche. Io penso