Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
perchè scrivo così buoni libri | 65 |
pericolosi, striscianti, sotterranei!..... e, tuttavia, tanto carini!..... Una donnina che persegue la sua vendetta sarebbe capace di rovesciare anche il destino. — La donna è indicibilmente più cattiva dell’uomo; ed è anche più prudente: la bontà, nella donna, è già una forma di degenerazione.....
In tutte le cosidette «belle anime» c’è sotto un qualche squilibrio fisiologico; non dico di più, altrimenti divento «medicale». La lotta per la parità dei diritti è a dirittura un sintomo di malattia: ogni medico lo sa. La donna, quanto più è donna tanto più si difende con le mani e coi piedi contro i diritti in genere: lo stato di natura, l’eterna guerra tra i sessi le dà di gran lunga il primo posto.
S’è sentita la mia definizione dell’amore? È l’unica degna d’un filosofo. L’amore — nei mezzi è la guerra, nell’essenza l’odio mortale dei sessi. S’è sentita la mia risposta alla domanda come si faccia a curare, a «salvare» una donna? Le si fa fare un figliuolo. La donna ha bisogno di figliuoli, l’uomo è sempre soltanto un mezzo: così parlò Zarathustra. — L’«emancipazione della donna» è l’odio istintivo della donna mancata, cioè incapace di procreare, contro la donna completa: la lotta contro l’uomo è sempre soltanto un mezzo, un pretesto, una mossa tattica. Mentre innalzano sè stesse come «donne in sè», «donne superiori», «donne idealiste» esse tendono ad abbassare il livello medio della donna: non c’è mezzo più sicuro per arrivarvi che l’educazione nei ginnasii, i calzoni, e i diritti politici da bestia elettorale. In fondo, le donne emancipate sono gli anarchici del mondo dell’eterno femminino. Tutta, una categoria «idealismo» della peggiore specie — che del resto, si riscontra anche fra gli uomini, per esempio in Enrico Ibsen, questa tipica figura di zitellona — ha lo scopo di avvelenare la sana coscienza, la natura, nell’amore sessuale.....
E, per non lasciare alcun dubbio sul mio modo di pensare in questo riguardo, altrettanto onesto quanto severo, voglio esporre ancora un articolo del mio codice morale, contro il vizio: con la