Pagina:Ecce Homo (1922).djvu/53

58 ecce homo

gli dissi ch’era naturale, che averne capito sei proposizioni — cioè averle vissute — innalzava ad un grado dell’umanità più alto di quello cui potevano giungere gli uomini «moderni». Come potevo io, con un tale senso delle distanze, anche semplicemente desiderare d’esser letto dai «moderni» che conosco così bene! Il mio trionfo è precisamente l’opposto di quello di Schopenhauer; io dico «non legor, non legar».

Non ch’io voglia togliere nulla al piacere che mi ha procurato più volte il «candore» con cui furono negate le mie opere. Ancora quest’estate, quando io con il tono serio, troppo serio della mia letteratura minacciavo di soverchiare tutto il resto della letteratura, un professore dell’Università di Berlino mi fece capire, con benevolenza, che dovrei usare un’altra forma: poichè roba come la mia, non la legge nessuno. Ultimamente non fu la Germania, fu la Svizzera a fornire i due casi estremi. Un articolo del dottor V. Widmann su «Al di là del bene e del male», pubblicato nel Bund col titolo: «Il pericoloso libro di Nietzsche», e un resoconto generale su tutte le mie opere pubblicato dal signor Carlo Spitteler, pure nel Bund, rappresentano nella mia vita un massimo..... non voglio dire di che cosa..... Il secondo dei due, per esempio, considerò il mio Zarathustra «un alto esercizio stilistico» esprimendo il desiderio che, per l’avvenire, io pensassi anche al contenuto: il dottor Widmann mi espresse la sua ammirazione per il coraggio con cui m’arrabatto ad abolire tutti i sentimenti onorevoli. Qui, per una piccola malizia del caso, ogni proposizione — con un’esattezza che io ammirai — era una verità capovolta; in fondo, non si aveva da fare altro che «invertire tutti i valori» per colpire nel segno, e con una precisione notevole..... Perciò, tanto più tento una spiegazione.

In fin de’ conti nessuno può intendere dalle cose, libri compresi, più di quello ch’egli sa. Ciò che non si sia inteso perchè s’è vissuto, non si comprende. Immaginiamo un caso estremo: che, cioè, un libro parli di fatti che stanno completamente fuori della possibilità