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perchè sono tanto saggio 29

era ogni volta un pericolo mortale. Prendere sè stessi come un Fato non volersi «diversi» da quelli che si è: quest’è, in tali circostanze, il vero senno.


7.


Altra cosa è la guerra. Io sono per natura battagliero. Assalire è uno de’ miei istinti. Poter essere nemico, esser nemico premette forse una natura forte; è ad ogni modo congenito in ogni natura forte. Essa ha bisogno di ostacoli perciò cerca l’ostacolo: l’impeto aggressivo è una naturale conseguenza della forza, precisamente come il rancore e il desiderio di vendetta derivano dalla debolezza. La donna, per esempio, è vendicativa; e questa è una conseguenza della sua debolezza, come la sua sensibilità di fronte alle miserie del prossimo.

La forza dell’assalitore ha una specie di misura nel genere d’opposizione di cui ha bisogno: ogni aumento di forza si tradisce con la ricerca d’un avversario — o d’un problema — più poderoso; poichè un filosofo, s’è battagliero, sfida a duello anche i problemi. Il suo còmpito non è di superare delle difficoltà in generale, ma di superare proprio quelle contro cui deve impegnare tutta la sua forza, la sua flessibilità, la sua padronanza delle armi; deve vincere avversari pari a lui di forza. Parità di condizioni di fronte al nemico: è questa la prima premessa per ogni duello fatto lealmente. Se si disprezza, non si può far guerra; se si domina, se si sente qualche cosa sotto di sè, non si deve far guerra.

La mia pratica di guerra si può riassumere in quattro proposizioni. Primo: io attacco soltanto le cose vittoriose; o aspetto finchè lo sono diventate. Secondo: attacco soltanto le cose per cui non potrei trovare compagni dove son solo, dove sono il solo a compromettermi..... Non ho mai fatto un passo che non mi compromettesse: quest’è, secondo il mio modo di vedere, agire rettamente.