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dirittura mi pare che con ciò si spieghino tutti i privilegi che ho — non compresa la vita, la grande affermazione della vita — e sopra tutto il fatto ch’io non ho bisogno di una speciale intenzione, ma mi basta una semplice attesa per entrare involontariamente in un mondo di cose delicate ed alte; lì mi trovo bene, soltanto lì ha libero sfogo la mia più intima passione. Che io pagassi questo privilegio quasi con la vita, non è certamente cosa di poco conto; forse per capire qualche cosa del mio Zarathustra bisogna essere nella condizione stessa in cui sono io: con un piede al di là della vita....


4.


Non ho mai conosciuto l’arte di prevenire gli altri contro di me — devo anche questo il mio impareggiabile padre — nemmeno quando mi pareva ciò avesse somma importanza. Anzi, per quanto possa parere poco cristiano, io non sono mal prevenuto neppure contro di me. Si può studiare e ristudiare la mia vita, vi si troverà molto raramente, in fondo forse una volta sola, traccia di animosità contro di me; al contrario se ne troveranno fin troppe di benevolenza.....

Le mie esperienze, anche su quelli con cui ciascuno fu cattiva prova, parlano senza eccezione in favor loro; io addomestico gli orsi, rendo più contegnosi perfino gli stenterelli. Nei sette anni che ho insegnato il greco nell’ultima classe del Pädagogium di Basilea non ho mai avuto motivo di dare un castigo; anche i più pigri, con me erano diligenti. Posso sempre far fronte ad ogni evento; per esser padrone di me devo essere impreparato. Qualunque sia l’istrumento, sia anche così stonato come può essere soltanto l’istrumento «uomo», dovrei essere malato perchè non mi riuscisse di cavarne dei suoni che si potessero ascoltare. E quante volte mi son sentito dire dagli «strumenti» stessi che non s’erano mai sentiti