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I Nostri Predecessori, già da gran tempo, approvarono e benedissero i cattolici che, con vario scopo ma sempre con religiosi intendimenti, si legano fra sè in società. Noi pure non dubitiamo di tributare la Nostra lode a tale egregia istituzione, e molto desideriamo che si propaghi e fiorisca nelle città e nelle campagne. Se non che vogliamo che siffatte associazioni tendano innanzi tutto e principalmente a far sì che il vivere cristiano si mantenga costantemente in coloro che vi si ascrivono. Poco monta in verità che si discutano sottilmente assai questioni, che si discorra con facondia di diritti e di doveri, se tutto ciò sia disgiunto dalla pratica. I tempi che corrono richiedono azione; ma un’azione che tutta consista nell’osservare con fedeltà ed interezza le leggi divine e le prescrizioni della Chiesa, nella professione franca ed aperta della religione, nell’esercizio d’ogni fatta opere di carità, senza verun riguardo a se stessi ed a vantaggi terreni. Tali luminosi esempi di tanti soldati di Cristo varranno assai meglio a scuoter gli animi e a trascinarli che non le parole e le sublimi discettazioni; e facilmente avverrà che, scosso l’umano rispetto, deposte le prevenzioni e le titubanze, moltissimi saranno tratti a Cristo, facendosi a loro volta promotori della conoscenza e dell’amore di Lui, che son la strada per la vera e soda felicità. Oh! senza dubbio, se in ogni città, se in ogni villaggio si adempirà fedelmente la legge del Signore, se si avrà rispetto alle cose sacre, se si frequenteranno i sacramenti, se si osserverà quanto altro appartiene al vivere cristiano; non sarà