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Tra la figura del conquistatore e del corsaro dicevano gli antichi, qual differenza ci trovi? quella che trovo tra l’aquila e il falco: la sicurezza o l’inquietudine.
Medesimamente quella fisonomia livida, quel corpo gracile e malaticcio, quel portamento inquieto, mentre andavasene dal Buitenhof all’Hoog-straat accodato a tutto quel popolo urlante, presentava il tipo di un padrone sospettoso o d’un ladro inquieto; e un polizziotto avrebbe certo opinato per l’ultimo, a cagione della premura che costui, del quale ci occupiamo in questo momento, prendeva a nascondersi.
Egli era d’altronde vestito semplicemente e senza armi apparenti; il braccio magro ma nerboruto, la mano scarna ma bianca, sottile, aristocratica, appoggiavasi non al braccio ma alla spalla di un officiale, il quale col pugno sulla spada dal momento in cui il suo compagno erasi mosso e avealo secolui trascinato, aveva osservato tutte le scene del Buitenhof con un interesse facile a comprendersi.
Giunto sulla piazza di Hoog-staart, l’uomo dal viso pallido spinse l’altro dietro un uscio aperto, e fissò l’occhio sul palazzo comunale.
Alle grida forsennate del popolo le finestre dell’Hoog-staart s’apersero, e avanzossi un uomo per parlare con la folla.
— Chi comparisce al balcone? domandò il giovane all’officiale, accennando coll’occhio soltanto l’arringatore, che parlava molto commosso, che più che appoggiarsi, reggevasi al terrazzino.
— Gli è il deputato Bowelt, replicò l’officiale.