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delle vostre avventure, avvegnachè ogni viaggiatore abbia avuto le sue.

— Eccovi appunto le credenziali per Livorno secondo il nostro concertato. Riguardo al vostro desiderio mi proverò a soddisfarlo, come è debito di ospite verso i suoi ospitati.

«Forse il mio aspetto non vi addimostra gli anni che realmente mi gravano sulle spalle: sono nato sul cominciare di questo secolo glorioso per la nostra Olanda. Mio padre era intimo di Guglielmo d’Orange che governava l’Olanda a nome di Filippo II re di Spagna. Il paese però non era tranquillo. Il Duca d’Alba speditovi prima a governarla aveva nello spazio di soli tre anni fatto morire passa 18,000 olandesi perchè secondo loro la libertà di coscienza almeno credevano che fosse di diritto di tutti gli uomini. Per difendere questo diritto, gli Olandesi si collegarono contro le armi spagnole, che stavano là a voler loro imporre la religione del loro sovrano, il quale qualificò quella resistenza con lo spregevole titolo di Lega dei Pitocchi. Ma questi Pitocchi, che era la maggiorità degli Olandesi, si presero alla fine un capo in Guglielmo I e si emanciparono da una nazione padrona, di cui non partecipavano già la lingua, ed ora neppure le credenze. Fu allora che questa nuova Repubblica, chiamata delle Province Unite, cominciò la sua vita politica certo non ultima tra gli Stati Europei. Il capo del potere esecutivo fu chiamato Statolder, e il primo fu Guglielmo nominato a vita dalle Assemblee, o Stati, come noi li chiamiamo. Non vi dirò delle guerre gloriose contro la Svezia e contro l’Inghilterra, e specialmente contro quest’ultima,