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dere il mestolo in mano. Gli messe giudizio facendolo guardare filialmente a vista.
— E gli stiede bene a quella buona lana.
— Quanto il basto all’asino, dicono i nostri Toscani.....
In questo momento si sentì battere alla porta di camera dei due forestieri; e Cecchino andato ad aprire, comparve sulla porta una figura mezzana, piuttosto rotonda per la sua carnosità, col viso paffuto e rubicondo, naso piuttosto grosso brinoccoluto a mezzo, e labbra tumide e colorite.
— Entrate, signor Van Halen, gli disse Antonio; siate il benvenuto.
Van Halen con tutta la semplicità propria di un Olandese si avanzò salutando con un cenno di testa e si pose a sedere tra i due fiorentini.
III
Un moderato di buona fede.
— Come vanno le cose di questo mondo? lo interpellò Antonio.
— Discretamente bene, rispose l’Olandese.
— Pel commercio, s’intende bene, interruppe Cecchino.
— Quando va bene il commercio e l’industria, rispose gravemente Van Halen, tutto il resto è accessorio.
— Dunque, rispose il giovine fiorentino, in uno Stato basta che vada bene il commercio, perchè tutto sia di sodisfazione di tutti.