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conquistati con noi da quel Grande, una tal qualità immedesimò nel suo nome, e che ancora e sempre chiamerassi Carlomagno. I Franchi, o Francesi come adesso li chiamiamo vennero invitati dal Papa a padroneggiare la nostro povera Italia.

— Se Carlomagno conquistò l’Italia, molto più avrà conquistato un paese a lui più vicino, qual’è l’Olanda?

— Non ti apponi al vero; conquistò pure l’Olanda, che nel sesto secolo aveva ricostituito un governo proprio affidato a capi che chiamaronsi Duci.

— Caddero dunque sotto un governo dispotico?

— Non è vero; e qui sta l’errore che a bella posta i nostri governanti procurano che si abbarbichi nelle menti grossolane del povero popolo. Neppur Carlomagno che fu il più grand’uomo dei secoli barbari, era assoluto signore di diritto, quantunque poi lo fosse in fatto. E ciò è della natura dell’uomo, che s’inchina sempre al genio, e gli obbedisce senza accorgersene. A che avrebbe convocato di tratto in tratto la dieta in Aquisgrana? È vero che sotto di lui fu una formalità, ma mostra bene che la nazione aveva avuto e poteva aver parte nell’amministrazione dello Stato.

— Dunque anche l’Olanda sarà stata presso a poco così governata?

— Sì; e infatti proviamo che i suoi Duchi quantunque ereditarii erano confermati dal popolo. In seguito un tal diritto passò inosservato; e finalmente gl’Imperatori germanici ne pretesero l’investitura.

— Poi sarà finita secondo il solito: sarà divenuta provincia dell’impero.