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cenda ella prende a adorare secondo il materiale benessere o una grossolana ambizione. Se poi tali occhi incantati siano posti su d’un viso di porcellana del suo colore, che mai si cambia anche a contatto del fuoco; allora sì che quell’anima è fatta a posta per un tiranno. — E sapete perchè vi ho dimandato se voi avevate posto mente al viaggiatore della man diritta? Perchè Guglielmo II d’Orange Statolder di questi buoni Olandesi ha queste due belle caratteristiche.

— Cioè?

— Occhi vitrei, impassibili, e la cute del viso di color di cenere, la quale non mostra mai il fuoco che nasconde.

— Ma po’ poi, non è dei peggio.

— Aspettate e lo vedrete. È di una ambizione stomachevole che vuol nascondere sotto il manto di un regime paterno. Aspettate, vi dico, e vedrete se gli si attraversi qualcuno per via, fosse anche il Gran Pensionario di Witt, che per ora ha già mandato a casa, passa sopra il suo cadavere per salire sul trono, come e con la stessa indifferenza se calcasse un cuscino di fiori.

— Guai a lui, se tu dovessi giudicarlo!

— Che volete, mio caro Antonio, tra i cattivi segni e tra per essere di quella razza, che spense la libertà nella nostra bella patria, mi ci sento una certa antipatia... È vero veh! che me la sento per tutti.

— Chi sa che se Don Filiberto non cadeva morto a Gavinana, che non fosse meglio.

— E perchè?