Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
302 |
tornare a Firenze; e perchè non vuoi che così pure la pensi il signor Francesco F....? È meglio servire in casa sua che in casa d’altri. E poi ti dirò che chi è ricco come lui, più che servire è servito.
— Giù per su è stato sempre così.
— E perchè credi tu che Cosimo lo abbia chiamato? Figurati, se non facesse all’amore co’ di lui quattrini, se volesse tirare a se un uomo fuggito di Toscana per avere ucciso in duello un altro giovine! E poi alla fin fine un figliuolo di un cappellaio di Empoli che si è perfino mutato il casato.
— E ci scommetto che avrà marchesati, comandi e decorazioni a iosa. Ciò a noi poco importa: è un buon’uomo e generoso.
— Non c’è dubbio; e perciò lo serviamo con amore ne’ suoi interessi. Bisogna vedere di sbrigarci presto a liquidare in questa città i suoi crediti, perchè ha pronte le sue galere per partire alla volta di Livorno.
— Figurati se io ti darò mano a sbrigarti, perchè mi pare che in questa città ci sia un certo brulichio che, partendo, non ho veduto a Amsterdam.
— A dirtela ci ho fatto osservazione ancor’io; e di più ho veduto rigirare certi visi stravolti, ho sentito certe mezze parole, ho veduto certi capannelli... Basta ti ricordi iersera in quella bottega di liquorista, come a quel tavolino in fondo sibillavansi all’orecchio, come andavano, venivano e sempre facce nuove? Cotal gente serve sempre al partito che la paga, con questa differenza che se serve a un partito onesto e che soccomba, sono canaglia e traditori quelli che l’hanno suscitata; se se ne servono poi i nostri buoni