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formossi ad un tratto sopra i cinquanta mila spettatori e rattenne perfino il respiro sulle loro labbra:
— Voi sapete, disse a qual fine vi siete qui congregati.
«Il premio di cento mila fiorini è stato promesso a colui che trovasse il tulipano nero.
Il tulipano nero! — e questa maraviglia dell’Olanda è là esposto ai vostri sguardi; — il tulipano nero è stato trovato, e tale con tutte le condizioni volute dal programma della società orticola di Harlem.
La storia del suo nascimento e il nome del suo autore saranno inscritti nel libro di onoranza della città.
Fate accostare il proprietario del tulipano nero».
E pronunziando queste parole, il principe per giudicare dell’effetto che produrrebbero, girò il suo occhio aquilino sulle tre estremità del triangolo.
Vide Boxtel lanciarsi dal suo gradino;
Vide Cornelio fare un movimento involontario;
Vide finalmente l’officiale incaricato di sorvegliare Rosa, condurla o piuttosto spingerla dinanzi al trono.
Un doppio grido partì contemporaneamente dalla diritta e dalla sinistra del principe.
Boxtel fulminato, Cornelio smarrito avevano ambedue gridato:
— Rosa! Rosa!
— Il Tulipano è vostro, o giovinetta, non è vero? disse il principe.
— Sì, mio Signore! mormorò Rosa, che un bisbiglìo universale salutavala nella sua commovente bellezza.
— Oh! mormorò Cornelio, ella dunque mentiva