Pagina:Dumas - Il tulipano nero, 1851.djvu/299


285


— E quali fiori si festeggiano oggi, signore?

— I tulipani.

— I tulipani! esclamò Van Baerle; oggi è la festa dei tulipani?

— Sì, signore; ma giacchè questo spettacolo vi affligge, andiamo.

E l’officiale si apprestava a dare l’ordine di continuare il cammino.

Ma Cornelio l’arrestò; un dubbio doloroso attraversogli la mente.

— Signore, domandò di una voce tremante, non sarebbe oggi che si conferisce il premio?

— Il premio del tulipano nero, già.

La faccia di Cornelio imporporossi; il brivido gli corse per tutto il corpo; e il sudore gocciavagli dalla fronte.

Poi riflettendo che lui e il suo tulipano assenti, la festa abortirebbe senza dubbio per mancanza di un uomo e di un fiore per coronarla:

— Ahimè! egli disse, tutte queste brave persone saranno come me infelici, perchè non vedranno questa gran solennità, alla quale sono invitate, o per lo meno la vedranno incompleta.

— Che volete voi dire?

— Voglio dire, disse Cornelio, accovacciandosi in fondo della vettura, che eccetto qualcuno che io conosco, il tulipano nero non sarà mai trovato.

— Allora, signore, disse l’officiale, cotesto qualcuno che voi conoscete, lo ha trovato; perchè quello che in questo momento tutta Harlem contempla, è il fiore che voi riguardate come introvabile.

— Il tulipano nero! esclamò Van Baerle, gettando-