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nero sia trovato, che esista, e che sia Van Baerle il prigioniero che lo abbia trovato?

Cornelio avrebbe scacciato da sè chiunque gli avesse proposta la libertà in cambio del suo tulipano!

Il giorno venne senza avviso nessuno: il tulipano non era ancora fiorito.

La giornata passò come la notte innanzi, e venne l’altra con Rosa tutta lieta, con Rosa leggiera come una lodoletta.

— Ebbene! dimandò Cornelio.

— Ebbene! va tutto a meraviglia: stanotte indispensabilmente il nostro tulipano fiorisce.

— E fiorirà nero?

— Nero come un’ala di corvo.

— Senza la minima vergaturina?

— Senza neppure l’ombra.

— Misericordia del cielo! Rosa ho passato la notte pensando prima a voi....

Rosa accennò insensibilmente di non crederci.

— E poi a ciò che dobbiamo fare.

— Ebbene!

— Ebbene! ecco ciò che ho deciso. Quando il tulipano fiorito, sarà ben costatato sia nero, e nero perfetto, bisogna che troviate un espresso.

— Se non è che questo, l’ho bell’e trovato.

— Un espresso sicuro?

— Ne rispondo io; gli è un mio innamorato.

— Spero non sia Giacobbe.

— No, state tranquillo. È il navicellaio di Loevestein, giovanotto avvistato, di venticinque ai ventisette anni.

— Diavolo!