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rato molto oltre sua possa, posto che da lui non isperasse avere alcuna remunerazione nè premio, pure non dovea isperare da lui ricevere alcuno danno! Poi aggiunta la presenza di lui uomo onesto, costumato e fondato in scienza, e veduta la riverenza fattagli per Bonaccorso così famoso cittadino com’egli era, non è da maravigliare che fosse giuntato e ingannato da lui di fiorini X, sì che amendue costoro ebbeno qualche legittima cagione di lassarsi trascorrere. Solo colui che più vedea fu quello che meno vide, e seguigliene il danno e col danno le beffe; e non fu solamente cagione del suo danno, ma col suo insieme del danno del prete e del Fulla.

Che diremo del tristo e doloroso chierico, dotato dalla natura di tanta virtù, di tanto avvedimento e di tanta astuzia, e appresso questo avere lo accidentale, cioè essere bonissimo grammatico, fino loico e ottimo rettorico, e tutto operare viziosamente? Questo è come è lo scorpione che solletica