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e appresso si miseno a cercare di costui; ma mai niente ne poterono sapere.

La mattina vegnente, essendo il Fulla uscito fuori di casa, venne uno fanciullo con una lettera che venia al detto mess. Giovanni, e data la lettera alla moglie del Fulla, fu da lei dimandato cui la mandava e chi lui era che portata l’avea. Rispuose il fanciullo, che stava alla tavola di Piero di Bonaventura, e credea la lettera venisse da Siena; e partissi. Tornato il Fulla a desinare, che tutta quella mattina affaticato s’era a cercare e investigare di costui, la donna gli diede la lettera, e il Fulla prestamente apertala e lettala n’ebbe uno vano piacere, però che la lettera diceva:

»Sappiate che li danari vostri sono giunti nel porto d’Ancona, e sono fiorini MD d’oro. Grazia n’abbia Iddio che fatti gli ha salvi; e però scrivete prestamente quello che volete se ne faccia: o volete vi si mandano contanti o che vi sieno rimessi per lettera di cambio.