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ed egli glieli dèsse in Firenze; ma ch’egli non ne voleva veruno insino a tanto che la lettera fosse venuta che gli danari fossero pagati; e così fu fatto. Mess. Giovanni fece la lettera del pagamento a uno mess. Arrigo chierico nella livrea del cardinale Guglielmo, e il ricevere a Franceschino di Meolo1 che allora era a Vignone per la detta compagnia. E giunta la lettera nelle mani del detto Franceschino, di presente fu alla detta livrea per trovare il detto mess. Arrigo e appresentargli la lettera, e nol puotè trovare; e partendosi uno fante di procaccio n’avvisò Bonaccorso, aggiungendo che tanto ne cercherebbe il seguente giorno che ’l troverebbe; non pensando che questo fosse inganno nè lettera fittizia2.

Stando mess. Giovanni a casa del

  1. Franceschino di Ragugi (cod Mar.).
  2. L’esito di questo tentativo d’inganno, che mi sembra dovesse compromettere il nostro chierico mess. Giovanni con una successiva lettera di Franceschino a Bonaccorso, è tenuto in ponte ne’ testi che ho esaminati.