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grandissimo amico di Bonaccorso, uomo non molto ricco, il quale viveva, di una rendita di terra ch’egli avea a Marcialla, assai leggermente. Cenato ch’egli ebbero, disse il Fulla a Bonaccorso: Perchè tu sei molto stretto in casa e hai grande famiglia, io non veggo che questo tuo chierco ed amico tu il potessi tenere in casa sanza tuo isconcio: ma se ti piacesse il menerò a stare in casa mia, e forse ancora egli se ne contenterà più; e tu sai ch’io ho poca famiglia, e non mi sarà di ninno isconcio. Ed èssi a credere Bonaccorso gli avesse già ragionato della condizione e ricchezza di questo cherico, e quello che andava facendo. A cui Bonaccorso rispuose, essere contento; e mandati a casa del Fulla certi fornimenti da letto più onorevoli che quelli del Fulla non erano, a casa del Fulla, in una camera per lui diputata, di suo consentimento il menarono. La mattina seguente, acciò che fosse bene servito, ordinò Bonaccorso uno famiglio bene