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e ad altri suoi piaceri. Appresso a lui era nella detta compagnia uno che chiamato era Bonaccorso di Lapo Giovanni, uomo grande e bello di corpo, costumato e di bella apparenza e di laudabili maniere, savio e pratico, non solamente nella sua arte, ma generalmente in tutte le cose, tanto che gran parte delle questioni e terrestri e marine ed eziandio fuori di mercatanzie, o forti o ardue che si fossero, per le mani gli veniano, e molte altre che erano nelle mani d’altri. Ed essendo venuti a lui per consiglio, a tutti dava qualche forma e modo; e così molti cittadini avendo questioni a decidere, e non essendovi d’accordo, dicevano in fra loro: andiamo a Bonaccorso. E discorse tanto la boce e la fama sua, che quasi per la maggiore parte de’ cittadini era chiamato Bonaccorso da’ modi, e questo era giudicatore del tutto. E appresso era nella detta compagnia uno giovane pratico e da assai, che si chiamava Mari Villanucci. Costoro tenendo uno