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DUBBIO XXVIII.


    Confessando una vedova un Teatino
Nella carne sentia gran tentazione;
E per far stare il cazzo a capo chino,
Lo prese ad ambo man con divozione;
E tanto sù e giù scosse il meschino
Che sputò la bambaggia dal giupone,
E mandò la lussuria in precipizio,
Utrum se questo fu castigo o vizio?


DUBBIO XXIX.


    Fottando un frate a gambe in spalla, un tratto,
Con un palmo di cazzo, un abadessa
Dal gran piacere in paradiso astratto,
Non conosceva il tondo dalla fessa:
Onde spinto da furia com’un matto,
Nel tondo avendo la sua lancia messa
Disse: oh che dolce di peccar cagione!
Utrum s’il cazzo suo fu buggerone?


DUBBIO XXX.


     Mentre con divozion stava parlando
Suor Cherubina con frà Galeazzo,
Per disgrazzia la madre stranutando
Cacciò un peto dal cul con gran schiamazzo,
Il frate, a quel saluto, diè rimando
E le rispose in fretta, qualche cazzo.
La monacha turbossi e l’ebbe a male,
Utrum, se questo fu caso Papale?