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Due drudi d’Isabella Milanese,
Per fuggir le question fero contratto:
L’uno la potta, a l’altro il cul si prese:
E così fu tra lor più giorni fatto.
Una notte, costei ch’avea il marchese,
L’uno chiavolla in cul fuori del patto.
L’altro potria accusarlo di ragione
Per l’usurpata sua giurisdizione?
A potta ritta volse, o caso duro!
Lavinia bella, un ortolan, chiavare,
E per essersi acconcia in loco oscuro,
Spinse, quand’ella il piè venne a scansare,
E per trovarsi colla testa al muro
Ruppesi il collo, e venne in terra dare.
Utrum se si ha a punir un tal eccidio,
Et sit hic puniendus de homicidio?
Un marchigiano perfido, ch’avea
Giurato di non mai chiavar più donna,
Vide Antonia Fornara, che tenea
Più viso di calzar braghe che gonna,
E la chiavò, com’egli far solea
Con la testa appoggiata a una colonna.
Vorrei saper, sarà costui sicuro
Non esser accusato di spergiuro?