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stata ritirata in cucina dalla prudente mano di Frau Elsa.
E Nennè trasaliva ad ogni squillar di campanello e colla tenace fede dei fanciulli continuava ad aspettare.
— Forse sono andati a Bayreuth, forse ad Oberamergau....
Quel forestiero, un dinoccolato americano, lungo, col monocolo, e i denti di cavallo, era capitato assai più tardi, quando tutti se n'erano andati, già si stava per chiudere, e nella casetta faceva quasi buio.
Aveva fatto un giro frettoloso e distratto, guardandosi intorno, tendendo l'orecchio alle voci di Fraulein Gretchen e di Frau Minna che cinguettavano nella camera della nonna. E prima di uscire, in fondo alla scala, presso al portoncino socchiuso, aveva chiamato Nennè con un cenno, gli aveva messo una magra adunca mano sulla spalla, gli aveva sussurrato all'orecchio:
— «Peux-tu me ceder quelq'un de ces croquis? Je les payerai très bien. Si tu veux, je réviendrai demain à cette heure».
Impennandosi come un cavallo di sangue sotto una sferzata, Nennè con un balzo si era liberato dalla stretta, gli aveva sferrato un calcio, gettata la porta sul naso.