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— «Sois pon, mon enfant. Ce sera suffisant que tu oufre la borte. Sois pon, pendant que ta paufre vieille est malate».
Ed egli aveva giurato di non uscire, di non scappare, di aprire la porta, e da piccolo italiano d'onore manteneva il suo giuramento.
....Quanta gente!... Da due settimane, da mattina a sera l'andirivieni non cessava un minuto. Francesi, americani, inglesi, tedeschi.... e poi ancora tedeschi, inglesi, americani.... Quel giorno Nennè era stanco e snervato; ad ogni squillar di campanello tirava fuori mezzo metro di lingua: per fortuna l'orologio segnava le quattro: ancora un'ora, e poi si chiudeva baracca.
— Trrriiiin!... — Il campanello trillò, ed egli corse ad aprire.
I visitatori erano tre: una signora alta e bruna, una signora piccola, e un ragazzetto vestito alla marinara. Ridevano, erano eleganti, parevano francesi.
E infatti, a un tratto:
— «....Pas allemand?» — chiese la signora bruna colpita dal tipo del fanciullo che la scortava.
— «Je suis italien, madame» — rispose egli arrossendo fino ai capelli.
— «J'aurais parié qu'il l'était!» — esclamò ridendo la signora rivolta alla sua compagna; e: — Paolo, Paolo! — chiamò verso il piccolo marinaio che l'aveva preceduta lungo la scala, — trovi qui un compatriota: questo fanciullo è italiano.
Il marinaretto si arrestò curioso aspettando, e