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senza sgomento che si sarebbero trattenute fino a mezzanotte.

Non appena esse entravano, accendeva il lumicino e se ne andava. Egli si appartava col gatto, ma si famigliarizzava con un popolo intero.

II.

Nondimeno quel popolo, quella terra, egli non l'amava.

Come una cocente ferita, come una ferita eternamente sanguinante, il pensiero della sua terra abbandonata lo torturava, gravava sulle sue spalle infantili come un plumbeo peso di tristezza.

S'avvicinava l'estate, la gran stagione per Norimberga, quando i forestieri da Monaco e da Bayreuth calano a frotte, e tutti quelli che passano diretti a Karlsbad e a Karlsruhe sostano qualche giorno nella vecchia città tedesca; il Burg e la casa di Dürer diventano la meta di un più o meno devoto pellegrinaggio.

Proprio allora, la nonna ammalò. I reumatismi, la gotta, la coglievano già da qualche anno con insistenza, e questa volta l'abbatterono a letto. Frau Minna, Frau Elsa e Fraulein Gretchen si davano il turno al suo capezzale, ma chi avrebbe ricevuto i visitatori?...

La nonna chiamò Nennè, e colle lagrime agli occhi gli disse: