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Ed erano morti tutti, l'uno dietro all'altro, collo stesso nome, della stessa morte, ed altri ancora dovevano morire, tutti i suoi figli, tutti i suoi figli, dovevano finire così!... Tutti sarebbero calati l'uno dietro all'altro a tener compagnia a quei sette, la cui voce non ristava, tutta la notte, tutta la notte, tutta la notte....
— Ademaro! Ademaro! Fratellino, vieni con noi!...
Il bimbo gemeva. La madre si chinò sulla culla e offerse il seno. Gli occhietti vitrei non videro la madre, le labbra toccarono la carne materna e non la presero.
Ella scoppiò in un urlo disperato.
— Muore! muore!
Le donne accorsero, accorsero la contessa Clemenza e il conte Ademaro.
No, non moriva. Dopo qualche tempo tutto fu ancora tranquillo.
Ancora due mesi di quell'agonia.
Finalmente, una sera....
Il piccolo funerale si allontanava.
La piccola cassa coperta di un panno bianco portata a braccia dai famigliari, i bambini vestiti di bianco, i gigli, i ceri, le corone di giacinti, tutto quel candore d'innocenza saliva verso il cimitero serpeggiando lungo il viottolo,