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conte Ademaro alla nuora un pomeriggio, mentre egli era immobilizzato sulla poltrona da uno dei suoi soliti attacchi di gotta, — ti dispiacerebbe che ti chiamassi Eufrasia, anzichè Rosa? Eufrasia è un nome.... come dire?... più distinto, e ricorre spesso nella nostra famiglia.... Difatti anche nell'albero....

— Se le fa piacere, babbo!

E da quel giorno ella era stata Eufrasia. Per tutti, fuorchè per Folco che la chiamava Nini, Cici, Seli e Suni, tutto, tranne che Rosa. Il suo nuovo nome le costava molti sussulti e rossori improvvisi, perchè non sempre se ne ricordava, e spesso tardava a rispondere, e poi rispondeva precipitosamente, trasalendo; ma che importa?

— Un po' per volta....- diceva lo suocero.

— ....Ti dispiacerebbe, cara, — diceva la suocera, — pettinarti così, guarda, come questo figurino? Tu hai dei capelli splendidi, ma li disponi con troppa semplicità e non figurano.... La tua modestia è lodevole, ma pensa che devi piacere sempre più a Folco, e sembrargli, oltre che bella, anche elegante....

— Proverò, mamma.

La suocera le dava un'enorme soggezione, per quel suo passo silenzioso, per quel modo di guardare socchiudendo gli occhi, per l'abitudine di far precedere da un «cara» ogni suo discorso, per quei guanti soprattutto, che non toglieva mai.

— ....Bisognerà che tu prenda qualche lezione di francese, amor mio, — consigliava Folco;