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La signora era prima cugina del padre di Adelaide, vedova, con un'unica figliuola di diciannov'anni, biondina, bellina, smorfiosetta, col nasetto all'in su e troppa cipria sul viso.

Costei era da circa un anno fidanzata ad uno studente di farmacia ed ora venivano ad annunciare la data delle nozze e a presentare lo sposo.

Vi furono baci, abbracci, carezze; alla biondina gli occhi scintillavano vedendosi fatta segno all'ammirazione generale.

Il fidanzato, un giovanottino smilzo con scarpe giallo arancio, seguitava a inchinarsi con dei: — si figuri! — alle congratulazioni che gli piovevano addosso da ogni parte.

Finalmente, quando il cicaleccio ebbe posa, sedettero tutti.

Solo allora le visitatrici parvero accorgersi di Adelaide, curva sul piatto, ad occhi bassi e sfuggenti. La signora sussurrò qualche cosa all'orecchio di Dorotea, questa sospirò, strinse le labbra, scosse i ricciolini.

Poi la conversazione riprese, animatamente.

— Dunque i due colombi sposano in fine d'aprile; abbiamo la casa quasi pronta ed il corredo, ma quanto da fare, cari miei!

Parlava la madre, senza posa, dimenandosi sull'orlo del divano, e i due fidanzati, seduti molto vicini, si guardavano. A un tratto la biondina lasciò cadere il fazzoletto, si chinarono entrambi insieme a raccoglierlo, e nel cercarlo si sfiorarono furtivamente la mano con uno sguardo lungo.