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quando le belle fanciulle giungono a danzare? Quale prezioso bottino nascondi, straniero, che ti fa disertare in piena notte le voluttà dei giardini incantati?...

Istintivamente la mano di Elmìr corse alla spada, ma il pensiero del pericolo di Biancofiore gli attraversò l'anima. Ingaggiare una zuffa cogli sconosciuti significava forse perdere la fanciulla. Perciò egli tacque fremendo, e spronò il cavallo.

Ma la voce beffarda raddoppiò l'insulto. — Hai forse rubato il vasellame prezioso alla mensa del re?... Oppure una schiava al corteggio dell'imperatrice?... Tu non parli, straniero! Male nascondi col tuo silenzio il tesoro che vuoi celare ai nostri occhi: sia una coppa d'oro, o una donna, non la porterai intatta al tuo paese! A noi!...

— A me!

I cavalli cozzarono impennandosi, le spade e i pugnali scintillarono al lume della luna. Con un violento strappo Elmìr obbligò il suo cavallo a piazzarsi dinanzi a quello di Biancofiore, le fece scudo di sè stesso, circondò la fanciulla di un cerchio inaccessibile segnato dal rotear della sua spada. Gli altri tumultuosamente stretti intorno al loro signore si battevano come leoni. Calavano i fendenti l'un dopo l'altro sui cavalieri e sui cavalli; già due uomini di scorta erano caduti nel sangue, già la masnada degli assalitori stava per soverchiare il drappello di Elmìr. Ma i banditi miravano di cogliere la donna viva, e ben sapendo