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aveva sofferto e giudicato in silenzio.... Anch'ella era una ribelle.... Un fremito di simpatia attraeva la sua femminea volontà, anelante di svincolarsi dai ceppi di una vita arida e vuota verso la maschia volontà, di lui, superba, ardita, sempre in arme contro gli uomini e contro il destino; un brivido di passione spingeva le giovanili sue labbra ardenti verso le labbra di lui, memori di troppi baci, stanche, come il suo desiderio ed il suo cuore. Perdutamente....

Fausto era arrivato davanti alla casa dove aveva lo studio e l'alloggio. Trasse di tasca la chiave ed aprì. In quel momento si ricordò che don Vittore Ruffo nel vestibolo del Casino gli era passato davanti senza salutarlo, anzi volgendo ostentatamente la testa da un'altra parte.

Un lampo d'ironia gli balenò negli occhi.

— Chi l'avrebbe detto che sarei arrivato ad avere degli scrupoli in fatto di donne?... Vuol dire che invecchio.

Da un vicino caffè «chantant» giungevano a ondate le strofe d'una canzonetta miagolata da una stanca voce femminile:


La liberté, l'amour! Il me faut ces deux choses. Pour mon amour je donnerais ma vie, Et pour la liberté, l'amour!