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Da Pisa a Ferrara, da Ferrara a Bologna.... collaborando nei giornali, promovendo dimostrazioni, seguendo a sbalzi le lezioni dell'Università....
Poichè in quegli anni una popolazione particolare, libera, audace, prepotente e ardente, si agitava nelle scuole, che talvolta comprometteva la tranquillità pubblica e i lavori sottili degli uomini di governo e da una città o dall'altra venivano improvvisamente pubblicati decreti con cui si imponeva che quella falange turbolenta di studenti e di emigrati si sciogliesse, si sparpagliasse per altri luoghi. Ed essi partivano, per rimettersi tosto all'opera sotto altro cielo, o per riprendere il fucile e battersi.... Il sentimento della patria era scudo in tanta giovinezza, in tanta libertà di vivere.
Ignorando la morte della madre, erano riesciti a far avere loro notizie in famiglia con una lettera per lei, che non era più....Ed erano parole di coraggio, di fede, quasi di gioia, destinate a due occhi ormai chiusi per sempre, Ah, essi non erano tristi. Tutta la tristezza è per chi resta, per chi ama ed aspetta. Vecchia storia che tutti conoscono, non si sa che cosa voglia dire averti vissuta!...
Le case più ricche si spogliavano, le povere si facevano ancora più povere. Ogni giorno in paese si segnalavano nuove partenze: presso il focolare deserto non restavano che i vecchi e le donne.
Di Garibaldi e dei suoi volontarî si narravano