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edio. Ascoltami! Ti dico ora la verità. Anch'io, come te, come te, anch'io sono stata derisa e calpestata da tutti, anch'io, come te, non ho da ricordare un attimo, un solo attimo, di felicità, d'amore. Senti: ascolta: credimi. In ginocchio ti supplico: credimi!... Chi sia tuo padre non so, non lo conobbi: non mi amò, non mi sposò. Vagabondavo di cascina in cascina.... ero ubbriaca.... mi prese come il cane prende la cagna randagia, e mi abbandonò. Ti lasciai credere tutto quello che hai voluto per vergogna, per rispetto di te.... inventai.... non so.... forse per esserti più vicina.... Ed invece ti ho fatto del male!... Perdono! Perdono, Innocenza!... Mia Innocenza, mia figlia, amor mio, non scacciarmi, non fuggirmi, prendimi con te, se vuoi davvero morire! Lasciami venire con te!...
E le mani della madre brancolando accarezzarono ancora il misero corpo contorto della figlia, e nuove lagrime caddero sull'unica bellezza di lei, sui capelli; e tremando e supplicando la madre si avviticchiò ancora al suo unico bene.
E Innocenza più non la respinse, ma pianamente si abbandonò....Quelle braccia che l'avevano cullata, la cullavano ancora; quel dolore e quella miseria che l'imploravano erano il suo dolore, la sua miseria.... Unica certezza che non poteva mentire: il volto di sua madre presso al suo, colla guancia che le sfiorava la guancia.... NULL'ALTRO AL MONDO ERA VERO.