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anni; ma per il mondo!... Dunque bisogna congedarci dalla Superiora; ma se aspettiamo a parlarle qui, quando l'Istituto è riaperto, chissà con quali arti ci tratterrà! Là le pietre sono gommose, e chi vi posa il piede vi si attacca. Andiamo invece a Mantova alle Orsoline. Troveremo la Superiora sola: è altra cosa. Le spiegheremo....
— Che cosa le diremo?...
— Quello che vuoi.... la verità!... Che io non voglio più tornare in convento.... Le racconteremo.... Le diremo che infine.... che infine.... io penso piuttosto a maritarmi!
La diligenza sgangherata colle due bolse cavalle grigie sostò nella fitta nebbia del mattino davanti al convento delle Orsoline.
— Signore! — avvertì galantemente l'auriga facendo schioccar la frusta. — Siamo arrivati.
Le due rozze si voltarono mestamente a guardar Innocenza e la madre che discendevano; i compagni di viaggio, un carabiniere baffuto, e una donnetta con una valigia sulle ginocchia, le salutarono con cenni del capo; la dilligenza si rimise in moto. Era stato un viaggio allegro, pieno di chiacchiere; Innocenza, che aveva sognato Zeffirino tutta la notte, eccitata ed inquieta, aveva intrattenuto incessantemente la compagnia, aveva persino cantato riscuotendo