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68 | Scola della Patienza |
gna, se Uria se ne stia commodamente in casa sua, e in un letto spiumacciato si riposi. Ma sarà cosa vergognosissima, che sotto un capo tutto insanguinato, e d’acutissime spine trafitto, si trovino membra delicate, e molli, che tutti di rose, e bei monili adorni non spirino altro che profumi, e peregrini odori.
A noi dunque s’appartiene il capir bene, che vi sono infinite ragioni per le quali Iddio esserciti i suoi scolari in questa sua Scuola; li travagli con pensieri; li prema con dolori e in tutto, e per tutto aspramente li tratti. Con questi travagli siamo ammaestrati per andare à godere quella beata immortalità; e per questa strada si và alla vita sempiterna. Non itaque (dice S. Agostino) in flagello deficiamus ut in resurrectione gaudeamus. f Perciò non veniamo meno sotto il flagello, per godere poi nella no-