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all’ebrietà, e alla libidine. Mi ricordo solamente che una volta liberai una monaca, che noi altri havevamo pigliata, dalle mani de’ miei compagni, che cercavano di farle forza, e la menai in questa terra quì vicina. Ma già, che tù m’assedij con tante dimande, e ti piace d’udire queste cose; mi ricordo ancora, che molti anni avanti trovai una donna, che smarrita andava errando per le selve, e faceva un gran pianto. E dimandandole quale fusse la causa del suo pianto; ella mi rispose: Non mi dir niente, ch’io sono la più infelice donna del mondo. Ma se tù hai bisogno di una serva, menami pur dove vuoi, ch’io ti seguo. Mio marito è carcerato per debiti, e si muore di fame, nè vi è speranza alcuna d’esserne liberato; Tre figliuoli, ch’io havevo; (ben dissi che havevo, che non li hò più) se l’han pigliati i credito-