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786 Scola della Patienza

quivi paglia, quivi è l’oro, ivi è il fuoco, e quivi è l’orefice, che soffia. Nella fornace la paglia si brugia, e l’oro si purga: quella si converte in cenere, e questo si purga. Il mondo è la fornace, i peccatori son la paglia, l’oro i giusti, la tribolatione il fuoco, l’orefice Iddio. Io fò quello che vuol l’orefice, e sopporto di stare dov’egli mi pone. A me si comanda, che mi sopporti, ma egli è quello, che sà purgare. E benche s’accenda la paglia per abbrugiarmi, e quasi per consumarmi; ella però si converte in cenere, e io resto purgato. Perche questo? Perche l’anima mia sarà soggetta a Dio.

Eccoti un’intiera conformità dell’umana volontà con la divina. Di questa disse con molta verità quel divotissimo Autore. Che non si può far sacrificio, che sia maggiore, o più grato a Dio, che in ogni tribolatione confor-