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Parte III. Cap. V. 747

l’animo del giusto tanto per le prosperità, quanto per le avversità; accioche, venga poi ciò, che si voglia si sopporti francamente. E di gratia Christiano mio, non ti pensare d’essere stato chiamato alla scuola della Patienza, per esser posto sopra un morbido letto, accioche ti siano fatte gran carezze, ne per darti buon tempo. Tù t’inganni, huomo da bene, e t’inganni all’ingrosso. Perche tù sei venuto a questa scuola per travagliare, per combattere, e per lottare, e per esser provato, e essercitato in molti travagli. Apparecchia dunque l’anima tua alla tentatione.

Un’ottimo apparecchio poi in questo negotio è farne spesso oratione a Dio. Quà habbiamo sempre da correre, e ricorrere ne i nostri travagli, quà dobbiamo drizzar’il primo gemito, e la prima parola a dimandar aiuto a Dio. E dove s’habbia da correr per