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718 | Scola della Patienza |
tiene quello, che si dimanda, ma render gratie per quello, che si è ottenuto, si fà molto freddamente.
In questa nostra scuola si suole, e deve fare il contrario, perche i discepoli della Patienza quando vedono un calice pieno di amarezza, pregano bene Iddio insieme con Christo, e dicono: Pater, transeat a me calix iste. Signore liberatemi da questo travaglio; ma queste preghiere, siano pur calde quanto si voglino, le temperano con aggiungervi quell’altre parole: Verumtamen non mea, sed tua voluntas fiat. Nondimeno Signor mio, facciasi pure la vostra santa volontà, e non la mia. E così desiderano bene essi d’esser liberati, mà però se ciò piace a Dio. Quando poi ne lo ringratiano, fanno ciò assolutamente senza nessuna riserva, rendendogli affettuosissime grazie, e con la