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708 Scola della Patienza

dio, dice di lui: Numquid considerasti servum meum Iob, quod non sit ei similis in terra?1 Hai tù considerato bene il mio servo Giob, e come non vi è al mondo un’altro par suo?

a Thom. de Kemp. l. 3. c. 50. n. 5. Aerumnosis hoc praesertim cap. legendum. b Io. Tauler. Instit. cap. 24. vixit ann. 1350.

  1. Iob. c. 2. 3.

§. 4.

E

Ra usanza de’ Persiani, come racconta Stobeo, che se il Rè facea citare, e battere qualche Cittadino ancorche per altro ei fusse innocentissimo, quest’huomo, che di commissione del Rè era stato così battuto, glie ne rendeva grandissime gratie, per essersi il Rè così benignamente ricordato di lui. E che, importa tanto a non uscir di memoria a un Rè? A questo modo adoriamo le bastonate, e baciamo il bastone quando un Rè così comanda? E