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Parte III. Cap. III. | 667 |
za a castigartene; ed essige molto meno di quello, che tù gli devi. Chi dunque si ritrova spesso in qualche travaglio, dica spesso: Io hò peccato, e meritamente ne son punito: Meritamente patisco queste cose; e mi è dimandato meno assai di quello, ch’io merito per i miei peccati: sono castigati assai leggiermente, merito assai più gravi castighi. E questa è quella prima cosa, che dicemmo aiutar la Costanza l’Accusatione di se stesso.
L’altra cosa è la consideratione della divina volontà, e providenza. Tutte le cose, che noi patiamo, le patiamo perche così vuole Iddio, il quale non solo previdde ab aterno, mà volse ancora, che ciascuno cadesse in quelle miserie, e in quelle pene, mà non in quelle colpe, nelle quali egli de fatto cascò. Per tanto separiamo la colpa dalla pena, leviamo via