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628 | Scola della Patienza |
esser crocifissi; ne meno ci si mostrano equulei, dai quali stiamo pendendo tutti pieni di ferite; nè graticole, nelle quali ci stendiamo; non sassi da bagnar col nostro sangue, nè meno farragini, ò padelle da empirle con le nostre carni; ma le quotidiane miserie sono le nostre croci, assai miti, e tollerabili. Perche fuggimo? Dove sarà più grande la fatica, ivi ancora sarà più grande la mercede: E quanto più difficile sarà la pugna tanto sarà più pretiosa, e nobil la corona. Adunque Allegramente.
Solevano anticamente i Germani dar animo a quello, che sonava nelle nozze, con queste ò simili parole: Sù allegramente, sonatore, gonfia pur la piva con fiato allegro. Quanto più saranno i mali, che haveremo, tanto più ancora facciamo con animo a noi stessi. Sù Stefano: sù Gio-