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Parte II. Cap. VI. 543

dio che costui imponesse una pesantissima Croce a un potentissimo, e Santissimo Re. Et attendete, che ’l Rè David riconosce questo scelerato per suo condiscepolo, anzi per suo Decurione assegnatoli dal Maestro, con questo recita, e a questo si sottomette.

E che Decurioni, pensate voi di gratia, che fussero in questa scuola un’Attila, un Tamburlano, un Totila? Tuttavia il maestro ve li pose, con questi bisognava recitare. Tù Attila, vientene pur volando dall’ultime parti del mondo, e sitibondo di sangue, e di preda, rubba, uccidi, abbrucia, e guasta, che questa tua crudeltà servirà per instrumento a Dio, ch’è il maestro di questa scuola; e non sarà altro, che uno svegliare i Christiani dal grave sonno de vitij, e delle delitie nelle quali erano miseramente sepolti, e immersi.

E voi due Vespasiani, che fa-