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Parte II. Cap. VI. 537

potere. Onde poi ne nacque quel proverbio, che hoggidì ancora s’usa da’ Spagnuoli, stuzzicar le mosche di S. Narciso. Chi fù quello, che diede tantao gran forza a così piccioli, e vili animaletti? Iddio è l’autore di tutti i mali, e di tutte le calamità. Tutto questo male vien da Dio.

Ma mi dirai. Se io hò un’infermità, la quale sò certo, che m’è venuta dalla intemperanza mia, per troppo mangiare, e bere, in che modo posso attribuire questo male a Dio, sapendo di certo d’esserne stato io la cagione? Questa infermità mi è di grande afflittione, ma me la manda Iddio? Sì che te la manda, è chiarissimo. Perche Dio fin dall’eternità determinò di flagellarti; pigliò per isferza la tua stessa intemperanza, la quale pure previde ab aeterno. E così Dio è quello, che ti percuote con questa sferza;