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Parte II. Cap. VI. 503

nibus et redde me magistro meo, ut per te me recipiat, qui per te moriens me redemit. O buona croce, tanto tempo desiderata, sollicitamente amata, continuamente cercata, e già al mio gran desiderio apparecchiata. Ecco che me ne vengo à te sicuro, e allegro: Pigliami pure da gl’huomini, e rendimi al mio maestro, accioche per mezo tuo mi riceva, chi per mezo tuo morendo volle riscattarmi.

Si maraviglia S. Gregorio, che S. Pietro, e S. Andrea fossero così frettolosi in seguir Christo, e così serventi nel patir per lui. Nos (dice egli) quot flagellis affligimur, quantis minarum asperitatibus deterremur? et tamen vocantem sequi contemnimus. Ab amore praesentis saeculi, nec praeceptis flectimur, nec verberibus emendamur.a Noi altri con quanti flagelli siamo afflitti, con quante, e