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Parte II. Cap. V. 469

do. Percioche, che altro è il mondo, che un’hospedale pieno d’innumerabili infermi? Hora per rimediare a tanti infermi, venne dal cielo l’Angelo del gran consiglio, e mosse l’acque. Et è cosa maravigliosa, che essendo in Gierusalemme tante acque pure, chiare, e cristalline, nondimeno si compiacesse Iddio di mettere questo stupendo dono della sanità in un’acqua putrida, torbida, e fangosa, e ch’era tutta puzzolente, e guasta dal macello, peli, e sangue di tanti animali, che in quella si lavavano. Non sarebbe egli stato meglio, che questo miracolo si fusse fatto, ò nel fiume Giordano, ò in qualche altro più netto, e odorifero fonte, che in quel lordissimo, e fetidissimo stagno? Vedete, Christiani, quanto siano differenti i giuditij di Dio da quelli de gl’huomini; Iddio vuole, che l’anima si lavi, non con